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Newsletter Luglio 2014

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Domotica e Sistemi

i-Watch, g-Watch e SmartGear, arrivano in nuovi orologi smart

Durante la conferenza Google del 25 e 26 giugno è avvenuto il lancio ufficiale dello SmartWatch della LG, che entra a fare concorrenza, in un mercato tutto nuovo, al Samsung Gear.
Quello degli SmartWatch è una vera e propria nuova frontiera, un mercato potenziale pari a quello planetario degli smartphone, dominato dai due colossi Samsung ed Apple.

smartwatchiwatch concept

Anche in questo settore si profila una guerra senza esclusione di colpi tra Samsumg e Apple, che è in realtà una guerra tra Google, con la sua piattaforma Android ed Apple con il suo iOS.
Nel caso degli SmartWatch il vantaggio della prima mossa va sicuramente a Google con la sua piattaforma Android Wear, mentre del chiacchieratissimo iWatch di Apple ancora non si sa nulla di ufficiale. Questo non significa che Apple non possa sbaragliare la concorrenza.

I nuovi orologi intelligenti hanno senso se utilizzati in combinazione con uno Smartphone.
Se consideriamo il numero di utenti iPhone è chiaro che Apple ha a disposizione un mercato enorme.
Se poi le indiscrezioni sulle caratteristiche dell'iWatch fossero vere... non ce ne sarebbe più per nessun! Apple o Android che sia, lo SmartWatch è di fatto una estensione wireless da polso per il vostro SmartPhone.
Sul suo display potrete visualizzare le email, gli sms, restare connessi sul vostro social preferito, scattare e visualizzare foto, rispondere o fare una telefonata.
Il mondo delle App per SmartWatch è ancora tutto da esplorare. L'esperienza ci insegna che la fantasia non ha veramente limiti. Molto interessanti anche i sensori di cui saranno dotati questi dispositivi. Sembra che l'iWatch di Apple sarà addirittura certificato come dispositivo medico, con la rilevazione istantanea del battito cardiaco e del livello di glucosio.

Nel 2008 la diffusione dell'iPhone cambiò radicalmente, ed in poco tempo, il settore della domotica, regalandoci il dispositivo ideale per gestire la nostra casa “smart”.
Il lancio dell'iPad nel 2010 ha fatto il resto. Oggi non esiste impianto di domotica senza il controllo da iPhone e iPad. Al massimo si discute tra i tanti modi con cui questo può essere realizzato.
È quello che nel 2009 noi abbiamo battezzato, lo ammetto senza troppa fantasia, iHome, proponendola come soluzione a tutti i nostri clienti.
Ovviamente il lancio degli SmartWatch è un'altra tappa di questo lungo percorso, e non mancheranno applicazioni integrate per la domotica. Penso alle notifiche push, allarmi e altre comunicazioni, che vengono inviate dalla casa all'utente, e che troveranno nell'iWatch un'interfaccia ideale. Ma quello che davvero trovo entusiasmante è l'integrazione tra iWatch e controllo vocale. Abbiamo già visto il balzo da giganti che ha fatto il controllo vocale di Apple nella sua ultimissima versione: Siri.

iwatch

I nuovi iWatch, privi di un vero e proprio controllo da tastiera, faranno probabilmente del controllo vocale la propria interfaccia utente preferenziale, costringendo Apple a perfezionare Siri ancora di più. Eccovi quindi, bello e pronto, un sistema ideale di controllo vocale della domotica.
Nessun server centrale di gestione, ma un dispositivo in cui il microfono è sempre letteralmente “a portata di mano”.
Un software per la decodifica del linguaggio naturale tra i migliori al mondo ed il tutto con un dispositivo relativamente economico e alla portata di tutti.

Purtroppo l'iWatch ancora non è realtà, ed i suoi competitors sono lontani dalle performance di cui stiamo parlando, ma probabilmente lo vedremo presto sul mercato, e, se le specifiche sono quelle che tutti ci aspettiamo, allora la Apple rivoluzionerà, ancora una volta, il mondo della domotica.

Luca Ricci

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Audio, AudioVideo e Tecnologie

YAMAHA AVENTAGE & Dolby Atmos

L'ultima evoluzione della Dolby si chiama Dolby Atmos. È qualcosa di completamente diverso dall'audio surround a cui siamo abituati. Il Dolby Atmos aggiunge, in senso letterale, una terza dimensione.
Il sistema prevede infatti l'adozione di speaker aggiuntivi da collocare in posizione rialzata rispetto allo spettatore. I diffusori alti saranno in grado di creare una dimensione verticale dell'audio.
Lo scopo, come sempre, è quello di raggiungere il miglior livello di realismo, collocando lo spettatore al centro di una scena che si muove non più solo in orizzontale ma anche in verticale.

dolby atmos e yamaha

Immaginate una scena di un film con il rumore della pioggia che cade, o l'avvicinarsi di un elicottero. L'attore è davanti a voi in primo piano, riuscite a sentire distintamente le parole, e la pioggia che scende dall'alto, potete sentire il traffico della città alle vostre spalle, siete al centro di una scena audio che ricrea con la massima fedeltà la realtà di quella scena.

La nuova decodifica Dolby Atmos è oggi solo agli inizi. La maggior parte delle sale cinematografiche ancora non si è dotata del processore dolby Atmos, e di sicuro lo stesso vale per il settore home cinema.

Proprio in questo periodo (il 25 giugno 2014), la YAMAHA ha presentato ufficialmente la nuova release dei suoi prodotti per home cinema di fascia alta (la serie AVENTAGE). Molti sono i miglioramenti rispetto alla versione precedente, specie in termini di controllo e di software, primo tra tutti la nuova App iOS che consente di customizzare completamente, ed in modo semplice, il funzionamento del sintoamplificatore.

Ma la vera novità, che riguarda però solo i due modelli di punta (l'RX-A2040 e l'RX-A3040), è proprio la decodifica Dolby Atmos su 11 canali audio. Ad essere precisi i nuovi sintoamplificatori YAMAHA non sono già pronti per l'Atmos, ma l'hardware c'è, ed è annunciato il rilascio dell'upgrade firmware entro fine anno. Fatto l'upgrade, operazione che con YAMAHA è davvero semplice, il nostro Dolby Atmos domestico è pronto.

Non mancano ovviamente le critiche. La validità di un campo sonoro verticale è messa in discussione per diversi motivi. L'orecchio umano si è evoluto per identificare con estrema precisione la direzione del suono in senso orizzontale, mentre è meno sensibile agli spostamenti del suono in verticale. I diffusori collocati uno sopra all'altro potrebbero creare tra di loro interferenze acustiche non facilmente gestibili, specie se le distanze non sono sufficienti. Non ultimo, il problema della collocazione fisica dei diffusori acustici nello spazio. Se era già difficile trovare il posto in casa per i 7 diffusori del dolby digital, a maggior ragione lo sarà per 11 e più (la nuova decodifica Dolby Atmos supporta fino a 64 diffusori indipendenti).

È evidente anche che negli ultimi anni siamo stati bersagliati da innovazioni, come il 3D e l'ultraHD, che poco hanno a che vedere con una reale esigenza di miglioramento dell'esperienza audiovideo, ma che sembrano il risultato della ricerca delle grandi aziende del settore di trovare nuovi stimoli per un mercato altrimenti in decadenza. Il che ci ha reso un po' più diffidenti. Il Dolby Atmos però promette bene. Prendendo come riferimento proprio l'AVENTAGE 3040, il problema delle interferenze tra speakers è risolto automaticamente con la nuova messa a punto da YPAO, anche dove non è stato possibile un progetto preciso della collocazione della case in ambiente.

Il software, semplificato al massimo, consente a chiunque, anche senza competenze specifiche, di mettere a punto il proprio impianto. L'AVENTAGE supporta inoltre la nuova decodifica HDMI 2.0 (per l'ultraHD a 60fps), così come la decodifica audio in digitale. Resta il problema del posizionamento di ben 11 diffusori in campo, oltre al subwoofer. Probabilmente questo tipo di configurazione sarà possibile solo in poche installazioni, dove l'ambiente è dedicato all'home cinema, e i vincoli architettonici sono minori. Ma per chi avesse spazio a sufficienza... 11 casse sono meglio di 7!

Luca Ricci

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