Ingenium SR- Sensore a radiofrequenza

Un sensore che rileva la presenza anche attraverso cartongesso ed altre strutture solide leggere: quasi una magia.

La Ingenium, società Spagnola di cui presentiamo il sensore SR, ha un catalogo abbastanza completo di prodotti per la home automation. La Ingenium tratta un bus proprietario, corredato però da diversi gateway con altri protocolli, tra cui naturalmente il gateway konnex. Ciò che colpisce però dell'offerta Ingenium è la ricchezza di sensori speciali per qualsiasi tipo di esigenza. Ad esempio sensori per allagamento che sfruttano le basse frequenze, oppure questo incredibile sensore di presenza a onde radio.

Il “problema” è che, mentre aumenta l'esigenza di sensori di presenza per rendere l'impianto di domotica davvero intelligente, interior designer ed architetti spingono per soluzioni sempre più “invisibili”. La quadratura del cerchio potrebbe essere proprio l'SR della Ingenium. Un sensore che si monta all'interno del cartongesso o dietro ad una piccola parete. Un sensore quindi totalmente invisibile... a vero impatto zero!

I primi dubbi riguardano ovviamente la effettiva capacità di un sensore del genere. Per fugare ogni dubbio, l'azienda garantisce una portata di 3 metri x 6 metri, con il sensore montato ad una altezza di 2,5 metri. Anche se la portata massima dichiarata è di ben 12 metri x 6 metri. Insomma un piccolissimo dispositivo come questo, totalmente invisibile, per la gioia di tutti gli architetti ed interior designer, è in grado di coprire da solo un intero salone o un grande corridoio.

Numerose sono le possibili applicazioni di un sensore del genere. Ad esempio, nelle ultime nostre integrazioni, abbiamo usato i sensori per bloccare lo scenario spegni tutto in uscita dalla casa, in presenza di qualcuno nelle altre stanze. Questo per impedire che un avvio errato dello scenario di spegnimento generale, lasci al buio il malcapitato sotto la doccia. Ma non solo. L'informazione di stanza occupata o libera è fondamentale per la corretta gestione del risparmio energetico. Solo in questo modo si possono avviare funzioni evolute come lo spegnimento delle luci o del riscaldamento in caso di stanza lasciata vuota per un certo tempo.

Quindi da un lato noi system integrators vogliamo inserire sensori di presenza praticamente in ogni stanza, dall'altro l'architetto vede come una sorta di profanazione il nostro “pallino di plastica” nel suo immacolato soffitto bianco. Certo aziende come Basalte sono arrivate, ricordiamo il sensore AURO, a rendere il componente quasi gradevole. Inoltre un AURO di Basalte svolge anche altre funzioni: sensore di luminosità; sensore di temperatura. Ma, per il solo rilevamento della presenza, l'SR della Ingenium è davvero una soluzione magica.

In ultima analisi c'è da valutare un aspetto di sicurezza. Essendo il sensore completamente chiuso nel cartongesso è impossibile intervenire per manometterlo, e questo, in un impianto integrato, lo rende utile anche come coadiuvante dell'impianto di allarme, senza però sostituire i sensori a doppia tecnologia.

Insomma un prodotto stupefacente, che apre anche le porte alla fantasia sui modi in cui può essere utilizzato, creando effetti davvero incredibili e scenografici.

Luca Ricci

Zennio MyTouch Vs. HomePad Eelecta

Supponiamo di dover scegliere il tastierino per il nostro impianto di domotica e di essere vincolati all'elettricista che, come sempre, ha installato in tutta la nostra casa scatole standard italiano 503. È il problema che si sono trovati ad affrontare alcuni nostri clienti che, solo in un secondo momento, si sono orientati verso un “tastierino” domotico.

Abituati ad offrire al nostro cliente la possibilità di scegliere tra circa quaranta modelli diversi di tastierini ci siamo improvvisamente resi conto che le opzioni, posto il vincolo della scatola da incasso 503, si riducevano drasticamente. Arriviamo quindi ad identificare tra le varie opzioni, due: il nuovissimo MyTouch di Zennio e l'ormai consolidato Pad Eelecta.

Diciamo subito che i due prodotti sono talmente diversi nel design che la scelta la fa in primo luogo l'occhio. In un attimo il cliente si innamora o dell'uno o dell'altro. Ma per noi che siamo dietro la scrivania cominciano davvero le domande: cosa è meglio per il cliente?

Partiamo stavolta dal prezzo, decisamente più alto quello del MyTouch, molto più abbordabile il Pad. Il prezzo dipende dalla configurazione in entrambi i casi (numero di funzioni, termostato incorporato, finitura estetica scelta), ma in linea di massima si passa dai 200€ del Pad ai 300€ del MyTouch. Il Pad a conti fatti costa meno di un pulsante tradizionale, un bel vantaggio!

Il prezzo del MyTouch è però tutto giustificato dal contenuto tecnico. In primo luogo si tratta di un tastierino con tecnologia touch. E, vista l'affidabilità dello ZAS, il precedente modello della Zennio, c'è da aspettarsi un pari livello qualitativo. Quindi touch preciso, veloce, affidabile. Ciascun pulsante dello Zennio è retroilluminato, con possibilità di regolazione dell'intensità. Lo ZAS dispone di termostato incorporato. La finitura del materiale è, ovviamente, in vetro.

Il design del MyTouch è semplice e pulito. L'impatto estetico è migliorato dalla possibilità di personalizzare la grafica sotto il vetro di superficie con un piccolo costo aggiuntivo, una vero colpo di genio! Insomma, è vero che i gusti sono gusti, ma scommettiamo che questo nuovissimo (ancora non è in vendita ufficialmente) tastierino di Zennio piace e piacerà.

Dopo aver riflettuto un po' sulle caratteristiche del MyTouch il nostro Pad Eelecta sembra quasi assimilabile ad un pulsante tradizionale. Ma anche il Pad ha le sue ragioni.

In primo luogo a molti non piace il concetto di “touch” cioè di pulsante a sfioro. In fondo l'escursione “meccanica” del tasto è un feedback psicologico. Quando premiamo e sentiamo quel leggerissimo clic accompagnato dall'escursione del tasto, abbiamo la conferma del gesto appena compiuto. Il “tasto” è più facile da riconoscere al tatto, anche al buio, ed è più familiare per le vecchie generazioni.

Il livello di personalizzazione del Pad è comunque molto elevato, con la possibilità di scegliere tra diverse colorazioni e diverse serigrafie. Inoltre a breve vedremo le placche di finitura coordinate anche per le prese, con la possibilità di un'unica estetica per tutti i componenti installati, mentre per lo Zennio bisogna adattare cornici di terze parti.

L'HomePad è disponibile inoltre nella versione con 4 ingressi digitali aggiuntivi, abbattendo ulteriormente il costo complessivo dell'installazione.

Insomma l'HomePad è comunque un bel prodotto, semplice e concreto, nonché davvero competitivo nel prezzo. Il design è stato oggetto di qualche critica per le dimensioni considerate eccessive, ma è un'impressione che passa subito.

Risultato: i due prodotti sono equivalenti. Se lo Zennio stravince per contenuti tecnici, design e qualità del materiale, l'HomePad resta economicamente imbattibile, esteticamente gradevole (direi quasi simpatico), e semplice davvero per tutti. Contenti quindi di aver trovato due valide alternative ai pulsanti tradizionali per la domotica su scatola 503, lasciamo serenamente scegliere al cliente, ogni uno per le sue tasche, ciascuno con le sue preferenze.

Luca Ricci

ClicHome è un marchio
di Luca Ricci

E-mail info@clichome.it

www.clichome.it

Sede Legale e Operativa
Napoli

Via Variante 7 bis, 156
80035 Nola (Na)

Tel. +39 081.823.49.63
Fax +39 0823.17.61.107

Sede Operativa
Roma

Via Boezio, 6
00193 Roma

Tel.+39 06.993.30.688
Fax +39 0823.17 61 107

Seguici su

Per non ricevere più comunicazioni da ClicHome inviare una e.mail a marketing@clichome.it