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Newsletter Febbraio 2012

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domotia clichomeRTI Panel

Quasi tutti i produttori di sistemi di domotica hanno sviluppato negli ultimi anni (diciamo nell'ultimo) delle App specifiche per iPad o iPhone. I componenti Apple sembrano infatti la soluzione ideale.
Sono belli, funzionali e costano meno di un touch screen delle stesse dimensioni dedicato alla domotica. L'unico punto debole resta la connessione con l'impianto che è sempre via rete WiFi, quindi teoricamente più lenta di una connessione diretta e più “vulnerabile”, in quanto se crolla il router non possiamo più utilizzare l' iPad per la gestione della domotica.

RTI Panel - Domotica, ClicHome

Sul sentiero del controllo da iPad/iPhone la RTI si è spinta sicuramente oltre i propri concorrenti, sviluppando una App specifica collegata direttamente alle proprie centraline. La schermata di controllo visualizzata dull'iPad/iPhone, non è semplificata, ma viene realizzata direttamente sulla stessa piattaforma software utilizzata per programmare gli altri dispositivi RTI.
La grafica è di altissimo livello, senza compromessi, e grazie alla potenza delle centraline RTI l'iPad si trasforma in un vero telecomando universale, con tanto di controllo IR e seriale di tutti i dispositivi audiovideo. Con l'RTI Panel l'iPad e l'iPhone possono essere considerati non semplicemente delle aggiunte al controllo di un impianto di domotica gestito generalmente da altri device, ma un vero e proprio touch wireless integrato in tutto e per tutto nel nostro sistema di domotica.

A rafforzare ulteriormente questa soluzione c'è l'interfaccia tra RTI e Konnex, attraverso la quale è possibile avere un controllo totale, bidirezionale e... super veloce, di tutto l'impianto di domotica.
Vi garantisco che i tempi di reazione di un comando inviato da iPad ad un impianto di domotica via RTI sono perfettamente paragonabili a quelli di un touch screen direttamente collegato sul bus konnex... sembra incredibile, ma è vero e l'ho sperimentato di persona.

Ottima App quindi quella di RTI, da collegare ad un sistema completo RTI e Konnex, per una soluzione davvero integrale di controllo di un impianto di domotica e audiovideo.

Luca Ricci

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Controllo Carichi: Konnex Vs. bTicino MyHome

Il controllo carichi è una delle funzioni sempre più richieste nella realizzazione di un impianto di domotica. Non sempre però la richiesta ha alle spalle una consapevolezza di ciò che il controllo carichi è in concreto e come può aiutare a migliorare la qualità della vita in casa.

Facciamo quindi una premessa costruttiva e cerchiamo di gettare un po' di luce sull'argomento.
Il controllo carichi è un sistema in grado di gestire l'assorbimento elettrico complessivo dell'impianto in base alla attivazione/disattivazione di una serie di prese controllate. Non necessariamente si tratta quindi di un sistema di domotica, in quanto ha un suo autonomo significato anche indipendentemente dall'impianto di domotica in cui può essere inserito. Per svolgere (bene) la sua funzione il controllo carichi deve essere composto da due parti. Una “centralina” che “legge” il consumo istantaneo dell'impianto e sia in grado di svolgere su questo dato delle operazioni logiche, ed un attuatore in grado di disattivare e riattivare le singole prese. Attenzione, spesso, soprattutto nel mondo konnex, rifilano per controllo carichi solo la seconda parte del sistema, cioè l'attuatore in grado di disattivare le singole prese.

In questo caso l'impianto può solo disattivare una o più prese in caso l'assorbimento elettrico (di quella presa) superi una soglia predefinita. Poiché i carichi più rilevanti (come lavatrice, lavastoviglie, etc.) sono collegati sempre alla stessa presa ed hanno sempre lo stesso assorbimento, non è possibile (e sarebbe inutile) impostare una soglia inferiore a quella di consumo dell'elettrodomestico, almeno di rendere lo stesso praticamente inservibile. Quello che interessa in un sistema di controllo carichi è l'assorbimento complessivo dell'impianto e non quello di singole utenze, che generalmente è conoscibile a priori leggendo la scheda tecnica dell'elettrodomestico in questione.

controllo carichi

Ma torniamo alla centralina. Questa, dopo aver letto l'assorbimento istantaneo e complessivo sull'impianto, deve svolgere una serie di operazioni logiche. In primo luogo verifica se l'assorbimento ha o meno superato la soglia massima consentita (ad esempio 6Kw/h). Se sì, dopo un ritardo di intervento che deve essere proporzionale allo “sforo” (in altre parole se è stata superata del 10% aspetta, prima di intervenire, 2 minuti, se è stata superata del 30% aspetta 10 secondi), scollega il carico collegato con la priorità più bassa. Dopo un intervallo generalmente fisso, se ancora non è rientrato nell'assorbimento massimo consentito, stacca la presa con priorità successiva e così via, fino al rientro nella soglia. Successivamente la centralina riattiva le prese precedentemente scollegate verificando nuovamente il livello di assorbimento complessivo.

Il risvolto pratico del sistema è che il contatore non scatta mai (o meglio non dovrebbe scattare mai) per sovraccarico. Se con tutti i condizionatori accesi, la torta margherita nel forno e la lavatrice in moto, nostra figlia accende il suo phon da 2000W, il sistema provvede in automatico a disattivare il carico meno importante (il phon da 2000W).
Il risvolto economico è che si evita di incorrere nelle penali connesse con l'uso di corrente superiore al limite contrattuale.
Le piccole “chicche” che possono essere aggiunte al sistema di controllo carichi sono: la possibilità di modificare “in marcia” le priorità tra i carichi e la contabilizzazione dei consumi.
La prima funzione è molto utile per adeguare il funzionamento dell'impianto alle esigenze di chi vive la casa. Non è sempre detto che il phon da 2000W è meno importante dei condizionatori, a volte potrebbe essere esattamente in contrario.
La seconda funzione non ha, credo, un valore in se.

È molto bello poter leggere sul nostro touch in tempo reale quanta corrente stiamo consumando, ed eventualmente avere un bel grafico con il consumo nelle ultime 24h, ma l'informazione è fine a se stessa. Diverso invece il caso in cui il controllo carichi è affiancato ad un sistema di autoproduzione, ad esempio un fotovoltaico. In questo caso sapere istante per istante quanta corrente è stata consumata e quanta è prodotto ha tutt'altro significato. Il sistema in questo caso ha un valore anche di monitoraggio del sistema fotovoltaico, in quanto diventa in grado di segnalare eventuali malfunzionamenti del pannello o il decadimento dell'inverter. Fatta questa premessa su cosa è in realtà il controllo carichi, andiamo ad analizzare da vicino due soluzioni domotiche per il controllo carichi. La prima è la MyHome di bTicino, la seconda il nostro amatissimo Konnex.

Il sistema MyHome si basa su di una centralina che viene fornita con il toroide di lettura e una serie di attuatori specifici per il controllo carichi da 16A. La centralina può essere impostata con i limiti classici dei contratti di fornitura (3Kw/h; 4,5Kw/h; 6Kw/h; 10Kw/h). I carichi collegati vengono impostati secondo un ordine di priorità che va da 1 a 9. Ciascun carico può essere forzato con un pulsante frontale, ed il sistema passa in automatico a scollegare il carico successivo. L'ordine di priorità non può essere modificato localmente. La centralina è solo ed esclusivamente monofase, quindi, teoricamente, non può essere collegata su di un sistema trifase. È anche vero però che il sistema nasce per l'home, dove la 380V non ha ragione di esistere. La stessa bTcinio produce anche una centralina di lettura dei consumi trifase, ma non per il controllo carichi, solo per la lettura dei consumi. I carichi controllati possono essere fino a 63, ma si tratta senza dubbio di un'esagerazione, in una casa difficilmente è necessario il controllo di più di 8 carichi. Il sistema di MyHome funziona davvero bene, è affidabile, semplice sia da usare che da programmare e non perde precisione nel tempo. Infine, nota non di poco contro, ha un prezzo davvero competitivo, alla portata di tutti.
L'ultima versione però ha perso la possibilità di essere utilizzata indipendentemente dall'impianto di domotica MyHome.

Nel mondo KONNEX non esiste un vero e proprio sistema di controllo carichi “preconfezionato”. Non esiste una soluzione completa e definitiva. La prima soluzione di controllo carichi è quindi quella di utilizzare come centralina di lettura un ingresso analogico del tipo 4-20mA, collegato ad un toroide da tarare in base all'assorbimento massimo sull'impianto. Ciascun ingresso analogico (generalmente ce ne sono 4) può essere tarato con delle soglie di intervento e delle isteresi. Il sistema viene poi completato da un attuatore del tipo da 16 o anche da 20A da collegare alle singole prese comandate. Meglio utilizzare degli attuatori con rilevamento di corrente, in questo modo è possibile escludere completamente la presa a cui non è collegato alcun carico. Ovviamente si tratta di una soluzione “fai da te”, con tutti i limiti del caso, in particolare si rischia l'effetto on/off psichedelico, quando un carico fa da ago della bilancia per il superamento della soglia. Il sistema così realizzato è indubbiamente molto più costoso del bTicino ed è molto più complesso da realizzare per il system integrator. Di contro il livello delle soglie di intervento singole può essere stabilito di volta in volta direttamente dal cliente finale dal touch screen e può anche essere modificato l'ordine di intervento sull'impianto senza particolari difficoltà. Se invece del controllo carichi si vuole affiancare una contabilizzazione dell'energia consumata ed eventualmente dell'energia prodotta, il konnex non teme il confronto. A parte la possibilità di collegarsi direttamente ai sistemi di smart metering più diffusi al mondo, esistono dispositivi in grado di dare la lettura istantanea con estrema precisione.

La flessibilità in termini di programmazione diventa utile anche per letture multiple e per inserire i dati in un sistema di contabilizzazione economica dei consumi.
Non dimentichiamo che nel mondo Konnex si può andare anche oltre il semplice sistema domestico di controllo carichi. Ad esempio si può arrivare a realizzare un centro commerciale con contratto di fornitura unico e poi ripartire il costo ai diversi negozi in base al consumo effettivo moltiplicato per la tariffa oraria.

Indipendentemente dalle possibili applicazioni nel terziario, per il mondo domotica e controllo carichi, bTicnio batte decisamente Konnex, con un sistema più economico e semplice, sia da installare che da gestire.

Peccato che il MyHome resti un protocollo chiuso, altrimenti sarebbe davvero interessante integrare quello che credo sia il vero “pezzo forte” del MyHome, in un sistema Konnex.

Luca Ricci

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