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Newsletter Luglio 2010
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Interfaccia Infrarossi-Konnex ZENNIO IRSC

Nata nel periodo del boom economico spagnolo, la Zennio è un'azienda giovane e dinamica con sede a Toledo, specializzata nella realizzazione di componenti speciali per bus Konnex.

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La Zennio si è proposta sul mercato con alcuni prodotti davvero innovativi, in grado di risolvere problemi frequenti di interfacciamento su sistemi diversi come il condizionamento e l'audio-video.

L'approccio davvero innovativo al problema dell'interfacciamento tra gli impianti è stato quello di non passare per i classici gateway tra protocolli, ma utilizzare forme di comunicazione standard e facilmente personalizzabili. Il prodotto che presentiamo questo mese rientra a pieno in questa filosofia di produzione della Zennio.

L'interfaccia IRSC è un prodotto in grado di controllare la maggior parte dei modelli di splitter per aria condizionata in commercio semplicemente attraverso la normale porta ad infrarossi del telecomando in dotazione dello stesso splitter. Semplice, economico, e facile da montare, grazie all'IRSC l'integrazione del sistema di condizionamento può superare tutti i vincoli dati dalla traduzione di protocolli, e richiede un semplicissimo cablaggio bus.

L'acquisizione dei codici infrarossi, operazione spesso laboriosa, non è necessaria, in quanto gli stessi sono stati acquisiti e memorizzati dalla stessa Zannio in fabbrica, e devono essere semplicemente richiamati in sede di programmazione.

L'interfaccia IRSC non richiede cablaggi aggiuntivi ed è abbastanza piccola da essere incassata in una qualsiasi scatola da incasso a parete. Il cablaggio infrarossi avviene con un piccolo spinotto standard, il diodo viene poi posizionato direttamente sul ricevitore dello splitter e fissato con un biadesivo.

Prodotto eccezionale quindi, che consente al Konnex di arrivare davvero oltre ogni limite, in modo semplice, economico ed efficace. Unico inconveniente, ovviamente, la monodirezionalità del comando IR. Inconveniente che in qualche modo può essere superato accoppiando un interfaccia con power sense, e collegando il funzionamento ad una logica tipo IF.

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domotica clichomeEspansione di un sistema domotico MyHome su più bus

Il limite strutturale del MyHome è dato dal numero di indirizzi fisici disponibili sull'impianto, pari a massimo 81. È facile capire che, sebbene la parte di controllo clima, l'antintrusione e la videocitofonia viaggiano su bus indipendenti, 81 indirizzi è una quantità largamente insufficiente in una villa o comunque in una casa di pregio.

Già da qualche anno la bTicino, per superare il limite dell'indirizzamento fisico dei componenti, aveva introdotto la possibilità di interfacciare tra loro più bus MyHome con l'interfaccia SCS (art. F422), in modalità espansione logica. In questo modo un impianto MyHome può essere composto da 99 linee bus, ciascuna con 81 componenti.

Domotica MyHome su più Bus

Unico inconveniente di una struttura del genere è che i comandi standard posizionati su di un bus, non possono comandare componenti posizionati su di un altro bus. È quindi necessaria l'adozione di comandi speciali, dotati in configurazione non solo dell'indirizzo A e PL, ma anche dell'identificazione del bus sul quale si trova l'attuatore da comandare. Procedimento questo laborioso ed anche limitato sotto molti punti di vista.

Anche in questo caso viene in aiuto l'utilizzo dell'MH200. Attraverso il server scenari è possibile utilizzare anche dei comandi standard per il controllo di componenti che si trovano contemporaneamente su diversi bus. L'uso, in questa soluzione, dell'MH200 costringe però ad un lavoro di programmazione un po' laborioso, con la conseguenza che eventuali modifiche richiederanno sempre l'intervento del programmatore. Altro inconveniente di questa soluzione è che il server scenari diventa il cuore di tutto l'impianto. In caso di crash del server, non sarebbero semplicemente gli scenari a non funzionare, ma anche i comandi diretti.

In definitiva, allo stato della tecnica è possibile realizzare un impianto MyHome su più bus interfacciati, o espandere un impianto esistente con una nuova linea bus, superando il limite degli 81 indirizzi. Tuttavia, i limiti nell'indirizzamento dei comandi e del transito delle informazioni tra un bus e l'altro, comportano alcune complicazioni nella programmazione e nel funzionamento del sistema.

Il MyHome, nonostante le espansioni logiche, resta un sistema in qualche modo “limitato” che deve essere adattato correttamente alle esigenze. Il limite pratico del numero dei bus possibili deve essere considerato ben al di sotto dei 99 teorici (personalmente non supererei le 9-10 linee) e le limitazioni funzionali sono tali da rendere in ogni caso sconsigliabile il MyHome nell'ambito building automation. Resta il fatto che, l'adozione di più bus interfacciati a livello logico, è un'ottima soluzione per soddisfare le esigenze relative ad impianti residenziali di notevoli dimensioni, ambito elettivo in ogni caso per le applicazioni MyHome.

Luca Ricci

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