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LIGHT & BUILDING
Aprile 2012

light & building 2012

Il Light&Building di Francoforte si conferma anche quest'anno come la più importante fiera-manifestazione del mondo della building automation in Europa. La news di questo mese è quindi integralmente dedicata a raccontarvi le novità ma sorpattutto l'”aria” che si respira nel cuore Europeo della domotica.

Interessati come siamo principalmente alla parte Building della fiera, siamo entrati direttamente dal padiglione 11, il lato della fiera dedicato appunto alla domotica. Il primo padiglione è dominato dai giganti del mondo dell'installazione elettrica, quindi SIEMENS, ABB, WAGO, etc. etc.. Una vera delusione. Le soluzioni proposte, la tipologia di approccio al prodotto, sono sempre le stesse. Le grandi multinazionali sembrano completamente prive di quell'inventiva e di quello spirito di innovazione necessario in un settore dinamico come la domotica. Anche nella ricerca del design non trovano la giusta ispirazione. Sembrano dei grossi pachidermi in un mondo di gazzelle. La loro unica forza resta la mole, che li rende difficile preda per qualsiasi predatore.

Vimarschneidercrestron

Proseguiamo al piano superiore, dove ci attendono le prime sorprese interessanti. In primo luogo uno stand Honeywell, che con il marchio Peha propone una gamma completa di prodotti su protocollo enOcean. È il primo di una serie di contatti che si ripeteranno in fiera con questo protocollo wireless su cui sembra abbiano puntato in tanti. Non credo sia una soluzione per una domotica realizzata integralmente in questo modo. A parte il catalogo prodotti ancora scarno, restano i limiti di un sistema in cui le integrazioni con parti terze sono ancora molto limitate e, dato come è costruito il protocollo di comunicazione, i limiti resteranno. EnOcean è nato per inviare poche informazioni, in pochissimo tempo e con un consumo di energia praticamente nullo. Questo ha consentito di realizzare pulsanti radio senza alcuna batteria, e quindi virtualmente eterni, in quanto l'energia necessaria al funzionamento viene fornita direttamente dal movimento della pressione del pulsante. Non è un sistema per veicolare informazioni complesse. È interessante però come estensione wireless di un impianto cablato. Già in Konnex molti producono interfacce bidirezionali per EnOcenan. Si può quindi realizzare un impianto Konnex e poi aggiungere componenti wireless enocean dove “non si può arrivare col cavo bus”.

Interessante qui anche lo stand di un altro colosso: Schneider Electric, che, acquisita Merten, svolge oggi un ruolo di primo piano nel mondo della domotica. Di Schneider-Merten abbiamo potuto ammirare il nuovo touch e alcune soluzioni interessanti per il tastierini derivati dalla Trascent. Resta comunque il difetto di innovazione percepibile in tutte le grandi multinazionali. Sembrava quasi che al crescere delle dimensioni e della magnificenza degli stand ne diminuisse il contenuto.

Qui troviamo anche il primo stand di “piccoli” quale la tedesca ControlTronic. Abbiamo avuto modo di parlare del tastierino della ControlTronic nella news del mese scorso. Qui abbiamo avuto modo di visionare l'intera gamma prodotti, e siamo rimasti davvero colpiti. Il livello di personalizzazione possibile è davvero elevatissimo e le serigrafie sul vetro danno una percezione di qualità che non è neanche lontanamente raggiungibile dalle stampe su plastica. Abbiamo anche scoperto la perfetta integrazione con la parte di installazione elettrica, con frame per serie standard tedesco (adattabili anche in Italia), praticamente perfette.

ControlTronicControl TronicControlTronic

Sempre al piano troviamo i primi due produttori italiani: Eelectron e DivusDomus. Eelectron presenta la sua linea basata sui tastierini eelecta, integralmente su Konnex. Alla versione base dimensioni 110x110 è stata affiancata una versione dalle dimensioni ridotte: 90x90. In questo modo la presenza del tastierino Made in Italy di Eelectron diventa più digeribile ed il prodotto è anche meglio integrato con la parte di prese.

eelectaeelectaeelecta

Ma la vera lezione di design made in italy al resto del mondo arriva dalla DIVUS. I touch presentati sono davvero stupefacenti e non ne abbiamo trovati di paragonabili in tutta la fiera. Dal piccolo TouchZone al DIVA, passando per il meraviglioso DIVUS MIRROR (integralmente integrato in uno specchio), ogni prodotto è curato nei minimi particolari, nel materiale, nella precisione del touch, nella grafica proposta. Unica nota dolente è la configurazione client-server adottata. Tutti i touch DIVUS si collegano infatti via IP ad un server DIVUS, che genera la grafica e comunica con il bus. In un certo qual modo è la stessa soluzione adottata da DomoticaLabs con il suo Konnexion. Una soluzione che, nonostante i progressi fatti negli ultimi anni, continua a non convincerci del tutto.

Divus

E dopo il design di DIVUS arriviamo alle meraviglie dello stand Basalte. L'azienda Belga, che vorrei tanto fosse italiana, ha completato la gamma prodotti. Alla serie SENTIDO sono stati aggiunte altre tre colorazioni/materiali: ferro forgiato, nickel spazzolato e ottone lucido. La serie ENZO è stata completata con i frame coordinati per le prese e con la versione coordinata del room control DESEO. Mentre per TACTO c'é la versione “open” che si accende anche semplicemente passando la mano in prossimità del sensore.... davvero futuristico. Sull'onda della moda iPad, Basalte ha presentato una propria staffa a parete per iPad. Non è motorizzata come l'iRoom, ma è decisamente di design. Meravigliosa, semplice ed elegante, la nuova staffa è anche perfettamente coordinata con la serie di tasteirini.

BasalteBasalteBasalte

Ma il vero capolavoro di quest'anno è solo un'anteprima e probabilmente non sarà disponibile per la vendita prima di un anno. È il nuovo sistema di distribuzione sonora multiroom di Basalte, integralmente controllata in bidirezionale dai RoomControl DESEO. È un sistema audio davvero di altissima qualità con la trasmissione dei contenuti tra i vari amplificatori su protocollo CobraNet, ed un controllo, anche dei contenuti, su bus konnex. Il risultato per il cliente finale sarà un audio di altissima qualità, e nessun controllo aggiuntivo al suo RoomControl DESEO.

Usciti dallo stand Basalte con le note di “tutto il resto è noia” nella testa, passiamo davanti allo stand Zennio. L'azienda Spagnola continua il suo ben meritato successo presentando, a dir la verità con un po' di ritardo, il suo touch a colori. Non male, soprattutto visto che il prezzo, ancora non comunicato ufficialmente, dovrebbe essere lo stesso del vecchio touch in bianco e nero. Non male davvero. Viene ripresentato anche lo ZAS, con un software modificato in cui il menù a scorrimento viene sfruttato a pieno in tutte le sue potenzialità. Ancora bravo quindi alla Zennio, che continua sfornare prodotti economici ed intelligenti. Insomma l'opposto delle grandi multinazionali viste al piano di sotto.

zenniozenniozennio

Il premio per l'originalità spetta a sorpresa alla Lithoss, che, accanto ai suoi già noti tastierini, ha presentato un nuovo comando konnex ispirato alla tastiera di un pianoforte. Non so quale potrà essere il riscontro sul mercato, ma senza dubbio è pura novità.

Lithos

lithoslithoslithos

Finita la carrellata passiamo subito a visitare il Konnex City. Una sorta di autoporclamazione del Konnex a standard mondiale unico. Sappiamo che ancora non è così, ma qui Konnex gioca in casa... e tutto sommato è piacevole anche per noi che abbiamo abbracciato il konnex come soluzione principale per i nostri clienti. Certo quello che è oggettivo sono i passi in avanti fatti dal Konnex negli ultimi 10 anni. Oltre 280 produttori, migliaia di partner certificati in tutto il mondo (incluso ClicHome), centri di formazione e sedi di sviluppo. Se il konnex non è l'unico standard è sicuramente il più diffuso in europa ed uno dei più diffusi al mondo.

konnex city

Dopo un passaggio di pura curiosità nella parte Lighting, torniamo al Building per visitare un ultimo stand mancante. E qui la sorpresa è che... c'é un mondo. Il padiglione 8 è quasi integralmente occupato da produttori di componenti, la maggior parte konnex. Ci vorrebbe un giorno solo per visitare questo. Ma cerchiamo di sintetizzare le novità più interessanti.

La prima parte è dedicata ai nuovi produttori cinesi, che, dopo un passato di terzisti, provano a sviluppare qualcosa di proprio. Sono più che altro una curiosità, perché la qualità dei prodotti e la cura nei dettagli è ancora anni luce dai prodotti sviluppati in Europa. Ma la minaccia alle aziende europee si fa sempre più vicina.

Prodotto completamente nuovo ed interessante è un touch integrato con un software di supervisione adatto a qualsiasi protocollo, si chiama myGEKKO. È esteticamente gradevole, semplice da usare e, a detta loro, anche da programmare, tanto che potrebbe essere programmato direttamente dal cliente finale. Ho qualche dubbio, ma se fosse vero sarebbe interessante.

La Elsner presenta il suo nuovo touch, il “Corlo Touch”, concorrente diretto dell'Arcus e dei suoi derivati. È davvero bello, con una risoluzione entusiasmante e tante funzioni disponibili. Spero di averlo presto in demo nella mia showroom.

Molto interessante anche il sensore meteo Quadra della BMS. Elegante e ricco di funzioni è davvero l'unico che si distingue, visto che gli altri sensori meteo konnex sono talmente simili da far pensare che ci sia un solo produttore.

Interessantissima come sempre la Intesis, che, accanto al suo mondo di interfaccie dei sistemi più disparati con il Konnex, aggiunge un software di controllo dell'impianto konnex via iPhone/iPad. Non male, soprattutto perché non necessità di alcun hardware dedicato, ma solo di una interfaccia IP.

Il Light&Building ci lascia così con la sensazione ancora una volta di far parte di un mondo in vorticoso fermento, fatto di continue innovazioni, di ingegno e di design. Un mondo in cui i “grandi” restano indietro e i “piccoli” possono vincere, perché le idee contano più dei soldi.
Stare al Light & Building di Francoforte e guardare i milioni di impianti tradizionali che ancora vengono realizzati ogni anno in Italia, è come guardare la terra dalla Luna.
È un'emozione forte.
Un misto di orgoglio nel sentirsi quasi dei pionieri, e di rammarico nell'accorgersi di quanto in Italia, e soprattutto nel centro-sud siano indietro.

Luca Ricci

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